martedì 28 giugno 2022

"La cuccagna" di Luciano Salce

 

La cuccagna è un film italiano del 1962; il regista, Luciano Salce, in quel preciso periodo si dimostrò un ottimo cineasta, dirigendo vari film riconducibili al genere che fu poi denominato "commedia all'italiana". Questo, forse, vi appartiene in minor misura, viste certe situazioni che non possono essere considerate drammatiche, ma, piuttosto, miserevoli. E' la storia di una bella ragazza che vive Roma, e che vuole a tutti i costi entrare nel mondo del lavoro; negli anni del boom economico, la cosa sembrerebbe facile, o, per lo meno, non impossibile; ma una serie di incontri sbagliati, fanno sì che la ragazza si ritrovi senza un lavoro e, oltretutto, senza una casa perché cacciata dal padre. Il film vuole essere una forte critica alla società italiana di quel periodo, in cui lo sviluppo economico sembrava poter risolvere tutti i problemi della nazione, e invece li aumentava, perché coi suoi meccanismi diabolici dava modo di arricchirsi a individui senza scrupoli, disonesti e affamati di denaro; così la giovane si ritrova coinvolta in una serie di avventure infime, insieme a persone squallide, losche, pronte a soddisfare i propri piaceri a qualunque costo o ad ingannare la povera sprovveduta e inesperta senza alcuna pietà. Alla fine comprenderà che il solo modo per fare dei soldi è quello di scendere a insopportabili compromessi, come l'accettare le avances di alcuni vecchi e ricchi marpioni e, di conseguenza, prostituirsi. L'unico incontro che risulterà positivo per la ragazza, sarà quello, del tutto casuale, con un giovane povero e dalle idee strane; da lui si rifugerà nel momento di maggiore difficoltà. I due penseranno al suicidio, ma alla fine vi rinunceranno, tentando di prendere la vita per quella che è. Questo film in parte anticipa la tematica di Io la conoscevo bene: opera cinematografica importante di Antonio Pietrangeli uscita tre anni dopo, in cui si ripropone la vicenda di una ragazza inghiottita dalla "città tentacolare". Protagonista del film è Donatella Turri, un'attrice che, non so bene il motivo, dopo quest'opera cinematografica si è quasi persa, ritirandosi dalle scene poco tempo dopo; eppure mi sembra che abbia interpretato il ruolo affidatogli in maniera egregia. La stessa cosa non può dirsi per Luigi Tenco, altro attore presente nel film, che, con la sua recitazione nervosa e un po' impacciata, dimostrò di non essere nato per fare l'attore. Però fa comunque piacere vederlo, anche in un film in cui non brilla, perché è stato un cantante ed un personaggio indimenticabile. A proposito di Tenco, sembra quasi incredibile che, ad un certo punto della vicenda, il cantautore si ritrovi ad interpretare un personaggio che intende suicidarsi. Bella la colonna sonora di Ennio Morricone, grazie alla quale, Tenco pubblicò nello stesso anno in cui uscì il film, un disco a 45 giri con due brani musicali nati dalla collaborazione tra Morricone e Salce. 

 

Titolo: La cuccagna

Nazione: Italia

Anno: 1962

Genere: Commedia

Regia: Luciano Salce

Cast: Donatella Turri, Luigi Tenco, Umberto D'Orsi, Anna Baj, Liù Bosisio, Gianni Dei, Piero Gerlini,Fernando Cerulli, Ivy Holzer, Emilio Barrella

Durata: 108 minuti.

sabato 25 giugno 2022

"La parola amore esiste" di Mimmo Calopresti

 

Angela è una donna di trent'anni che vive da sola in un appartamento di Roma. Vorrebbe lavorare pur non avendone bisogno (proviene da una famiglia benestante) e vorrebbe anche avere un compagno, ma è frenata e ossessionata da una serie di elementi insignificanti e di dettagli, riguardanti i colori e i numeri, che gli complicano in modo serio le relazioni col prossimo. Decide di sottoporsi ad alcune sedute psicoanalitiche, ma la cosa non l'aiuta più di tanto. Un giorno nota, uscendo dallo studio dello psicologo, che nello stesso palazzo risiede anche Marco Recanati, un uomo interessante; costui ha circa quarant'anni, è separato, ha una figlia adolescente e vive dando lezioni di violoncello. Angela inizia a inserire nella posta dell'uomo, una serie di bigliettini con i testi di brevi poesie giapponesi. Marco, non avendo la minima idea sulla provenienza dei biglietti, pensa che possano essere opera di una sua allieva. Quindi, Angela decide di fare un passo avanti... 

Bel film, che parla di problemi più o meno risolvibili, dovuti ad una personalità molto particolare ed estremamente sensibile. Il finale non da nessuna certezza, ma lascia qualche speranza. Direi ottima per la parte che ricopre è la recitazione di Valeria Bruni Tedeschi; ancora una volta all'altezza è Fabrizio Bentivoglio nel ruolo dell'insegnante di violoncello; parti minori che lasciano il segno anche per Marina Confalone e Gérard Depardieu. Calopresti, sebbene ancora giovane, qui si dimostra grande regista, capace di trattare un argomento non facile con delicatezza e massimo rispetto.

 

Titolo: La parola amore esiste

Nazione: Italia

Anno: 1998

Genere: Drammatico

Regia: Mimmo Calopresti

Cast: Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Marina Confalone, Valeria Milillo, Gérard Depardieu, Daria Nicolodi, Giovanna Giuliani, Massimo Bonetti, Roberto Di Francesco.

Durata: 87 minuti.