sabato 24 luglio 2021

"I gabbiani volano basso" di Giorgio Cristallini

 

Tra i film che ho visto con l'attore Maurizio Merli come protagonista, ritengo che questo sia il migliore. La vicenda è incentrata su un uomo americano che, a causa di errori fatali commessi in patria e in Italia, si ritrova ricattato da un imprenditore disonesto e senza scrupoli, il quale gli commissiona un omicidio di una persona scomoda, promettendogli una protezione e un ritorno sicuro al paese di nascita con una nuova identità. Da qui la serie di avventure e disavventure del povero killer, che, tra un colpo di scena ed un altro, fa la conoscenza di una donna francese di mezz'età, affascinante e nubile, che lo aiuta e della quale s'innamora. Si tratta di un thriller italiano senza troppe pretese, che a volte sfocia nel drammatico; si guarda volentieri, malgrado certi personaggi e determinate situazioni risultino improbabili; oltre al protagonista Merli, fanno un'egregia figura anche gli altri interpreti: Mel Ferrer, Franco Garofalo e due bellezze dell'epoca: Nathalie Delon e Dagmar Lassander; la direzione è di Giorgio Cristallini, che fu anche sceneggiatore e aiutante di vari registi; questa penso sia la sua migliore pellicola. Il titolo del film lo si deve ad una scena in cui l'americano e la donna francese, durante un viaggio in traghetto verso l'isola di Ponza, notano dei gabbiani che si tuffano in acqua per procurarsi il cibo; da qui nascono una serie di considerazioni sulla vita e la società, per nulla banali.

 

Titolo: I gabbiani volano basso

Nazione: Italia

Anno: 1977

Genere: Thriller

Regia: Giorgio Cristallini

Cast: Maurizio Merli, Nathalie Delon, Mel Ferrer, Dagmar Lassander, Franco Garofalo, Orlando Urdaneta.

Citazioni:

«Come gli somigliamo».

«A chi?» 

«Ai gabbiani: cercano la felicità nel boccone migliore che si contendono giorno per giorno, tra i rifiuti che trovano in mare».

«C'è una vecchia canzone francese che dice: "Ne tue pas les goelands": Non uccidere i gabbiani».

«Già, non uccidere i gabbiani; come dire non violentare i deboli. Sono sempre loro: gli intoccabili, i potenti, le aquile, i rapaci, a condizionare la nostra vita».