lunedì 3 settembre 2018

"Formula Uno - Febbre della velocità" di Ottavio Fabbri


E' un documentario sulla Formula Uno, e visto che uscì nel 1978, parla di quei tempi, che furono eroici per questo sport in particolare; se non per altro, sicuramente per il considerevole rischio che comportava essere alla guida di quei bolidi così pericolosi. Tra i protagonisti di allora c'erano grandi piloti come Niki Lauda, James Hunt, Mario Andretti, Clay Regazzoni, Jody Scheckter, Carlos Reutemann ed Emerson Fittipaldi: tutti intervistati da Sidney Rome, attrice italo-americana che in quegli anni divenne famosa soprattutto in Italia, grazie ad alcuni film e a diverse trasmissioni televisive. Non mancano immagini e racconti della storia della Formula Uno, compresi alcuni incidenti mortali impressionanti. Il film divaga spesso, allargando il campo alle corse automobilistiche più importanti: dalla Mille Miglia alla 24 Ore di Le Mans, dalla 500 Miglia di Indianapolis al Rally; spazio trovano anche competizioni minori e poco conosciute. Molto belle le musiche dei fratelli De Angelis, in particolare la canzone I don't mind about tomorrow. Quanto al regista, Ottavio Fabbri è ricordato anche per aver diretto un altro film documentario che descrive e documenta una famosa tournée di Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Ron, avvenuta nell'estate del 1979.

Titolo: Formula Uno - Febbre della velocità
Nazione: Italia
Anno: 1978
Genere: Documentario
Regia: Ottavio Fabbri
Cast: Sidney Rome, Niki Lauda, James Hunt, Mario Andretti, Clay Regazzoni, Jody Scheckter, Carlos Reutemann, Sterling Moss, Eddy Cheever, Riccardo Patrese, Bernie Ecclestone, Colin Chapman, James Coburn, Jene Hackman, Ugo Tognazzi.
Durata: 102 minuti.

CITAZIONE: Dal Far West delle Stock Cars alle maschere impenetrabili degli uomini della Formula Uno: cavalieri medioevali o astronauti? Chi è il pilota dei nostri giorni? Cosa li spinge a rischiare? Ognuno di loro ha delle storie da raccontare, a volte banali, ma che pur sempre hanno una profondità. Il rischio, il coraggio, richiedono motivazioni che vanno al di là della sete di guadagno e della pura incoscienza.