venerdì 28 giugno 2013

Da "Fata Morgana" di Werner Herzog

Qui si narra come un tempo il mondo era sospeso nell'infinito, immerso in un profondo silenzio e vagabondava per gli spazi siderali solitario e deserto. Non esistevano uomini, animali, volatili, pesci, granchi, alberi, pietre, caverne, gole, erba o cespugli, c'era soltanto il cielo, la faccia della terra era invisibile. E sotto l'arco del firmamento si stendeva immobile il mare. Non esisteva nulla che assumesse forma, o che si manifestasse con un suono, nulla che si muovesse, che avesse vita, nulla che facesse pensare a un'esistenza precedente. C'erano soltanto quiete e silenzio, oscurità e notte.

martedì 25 giugno 2013

L'estate in 10 film italiani del XX secolo

In grandi film italiani del passato, oltre ai protagonisti consueti, ce n'era un altro che non è identificabile in un attore vero e proprio, si tratta infatti dell'estate; chi si ricorda per esempio Domenica d'agosto, la pellicola di Luciano Emmer datata 1950, considerata opera fondamentale in quanto di lì in avanti la corrente cinematografica definita neorealismo subì una graduale mutazione verso la commedia (il cosiddetto neorealismo rosa). Questo film in particolare pur avendo dei connotati che lo avvicinano al neorealismo, ha nella sua vicenda di carattere decisamente leggero: spunti comici, situazioni divertenti che nascono raccontando una domenica d'agosto vissuta da persone povere e semplici che in massa si recano in spiaggia a cercare il massimo svago di una giornata non lavorativa. L'estate qui si manifesta proprio nelle atmosfere da spiaggia, con gl'incontri tra ragazzi, i bagni di mare e le famiglie riunite sotto un ombrellone.
Il primo importante film di Vittorio Zurlini è stato Estate violenta, uscito nel 1959 ha come ottimi protagonisti un giovanissimo Jean-Louis Trintignant e un'affascinante Eleonora Rossi Drago. La trama, di alta drammaticità, è rappresentata dall'incontro e dalla nascita dell'amore nell'estate del 1943 tra un ragazzo figlio di un gerarca fascista in vacanza ed una quarantenne di Riccione. Proprio la cittadina romagnola e la sua bella spiaggia è la sede della storia e qui sono state girate le scene del film.
Leoni al sole è uno dei rari film diretti da Vittorio Caprioli ed è sicuramente il migliore tra questi, grazie anche alla sceneggiatura dello scrittore Raffaele La Capria, dal romanzo del quale, "Ferito a morte", la pellicola in parte prende spunto. È un film che narra le avventure di alcuni vitelloni del sud, tutti dediti alla ricerca di divertimenti durante l'estate nei luoghi più rinomati della costa campana; incantevoli i paesaggi e bravi tutti gli attori del cast e, in particolare, Franca Valeri nel ruolo di una zitella milanese.
L'eclisse, ultimo della trilogia dell'incomunicabilità, è secondo me il miglior film di Michelangelo Antonioni; la storia si svolge in una Roma estiva assolata e deserta; le migliori scene, quelle che rimangono impresse maggiormente, sono state girate al quartiere Eur: strade vuote, larghe piazze senza anima viva, palazzi illuminati da un sole che sembra freddo, visioni che si osservano in alcune immagini di questo film incomparabile per le situazioni e per le ambientazioni che lo caratterizzano; impossibile poi dimenticare la sequenza finale dell'eclisse (da cui il titolo del film) del luglio 1961 con le immagini di una Roma più che mai gelida (l'eclisse è riferita ai sentimenti) con la gente che passa indifferente mentre la luce via via scema e i due protagonisiti (Alain Delon e Monica Vitti), seppur attesi, non compaiono mai sulla scena.
Se non è il migliore è certamente uno dei migliori film di Dino Risi e della commedia all'italiana Il sorpasso, che vede in Vittorio Gassman e in Jean-Louis Trintignant due validi interpreti rispettivamente di uno uomo di mezza età spavaldo e spaccone e di un ragazzo timido e studioso. Tutto il film ruota intorno a questi due personaggi completamente diversi fra loro che partono insieme durante un caldo pomeriggio estivo per ritrovarsi a vivere mille avventure accomunati ad una popolazione spensierata e godereccia dei primi anni sessanta fino al drammaticissimo e inatteso finale. L'estate la fa veramente da protagonista nella vicenda con le spiagge, i ristoranti, i locali notturni, i casali di campagna, le autostrade di un'Italia in pieno boom economico.
Una esplicita critica alla classe imprenditoriale cinica e superba è presente in La corruzione, film di Mauro Bolognini che pone al centro della narrazione il disagio e il disprezzo di un figlio sensibile e onesto nei confronti del padre: un industriale che costringe il proprio rampollo ad abbandonare la sua intenzione di farsi prete con metodi a dir poco scorretti. Così, durante una gita estiva sul panfilo del ricco padre, il povero ragazzo subisce l'attrazione di una donna giovane e bella ma priva di sentimenti e legata, così come il padre del ragazzo, ad una concezione totalmente edonistica dell'esistenza, per questo il ragazzo finirà per perdere qualsiasi illusione giungendo ad una disperazione senza fondo che ben chiariscono le immagini finali del film.
Durante l'estate è uno dei film meno conosciuti di Ermanno Olmi, ingiustamente, perchè a mio avviso è una delle storie più fantasiose e ricche di messaggi positivi del regista lombardo. La vicenda è quella di un uomo che in una calda estate milanese, non riuscendo a procurarsi dei soldi col suo lavoro, s'improvvisa elargitore di titoli nobiliari (falsi naturalmente), andando a scegliere i soggetti a cui rivela il blasone tra coloro che riconosce come i più garbati e i più buoni.
Di nuovo il giorno di Ferragosto e di nuovo Roma sono al centro del primo film di Carlo Verdone: Un sacco bello in cui l'attore-regista romano ripropone alcuni dei personaggi presentati in un varietà televisivo qualche anno prima; si tratta di bulletti, figli dei fiori e bamboccioni perfettamente caricaturizzati da Verdone che non poteva esordire in modo migliore visto che il film risulta molto divertente.
Il secondo film di Paolo Virzì uscì nel 1995 con un titolo emblematico: Ferie d'agosto e con protagonisti due gruppi di connazionali che si incontrano e si scontrano nella località balneare dove hanno deciso di trascorrere le vacanze estive. Ne esce fuori un ritratto spietato e deprimente dell'italiano medio di oggi che, impegnato politicamente o meno, proveniente da ceti sociali alti o bassi, denota alcune costanti che si possono ricondurre ad una estrema superficialità, una totale mancanza di moralità, spiccata aggressività, comportamenti beceri e chiassosi e impossibilità di dialogo e di reciproca comprensione.
L'estate di Davide è un film drammatico di Carlo Mazzacurati e racconta la vacanza estiva di Davide, un ragazzo appena diplomatosi che si reca dagli zii residenti nel Polesine, qui vive un periodo non certo facile che lo costringe a crescere in fretta lasciandosi per sempre alle spalle gli spensierati anni dell'adolescenza.
 



L'ESTATE IN DIECI FILM ITALIANI DEL XX SECOLO


"Domenica d'agosto" (1950) di Luciano Emmer.
"Estate violenta" (1959) di Valerio Zurlini.
"Leoni al sole" (1961) di Vittorio Caprioli.
"L'eclisse" (1962) di Michelangelo Antonioni.
"Il sorpasso" (1962) di Dino Risi.
"La corruzione" (1963) di Mauro Bolognini.
"Durante l'estate" (1971) di Ermanno Olmi.
"Un sacco bello" (1980) di Carlo Verdone.
"Ferie d'agosto" (1995) di Paolo Virzì.
"L'estate di Davide" (1998) di Carlo Mazzacurati.