martedì 27 novembre 2018

"Un tranquillo posto di campagna" di Elio Petri


Leonardo Ferri è un pittore molto inquieto che vive a Milano e che rimane vittima di una sorta di crisi artistica, dalla quale cerca scampo rifugiandosi in una villa abbandonata nella campagna veneta. Qui, mentre prova a creare qualcosa di nuovo e di diverso, viene a conoscenza di eventi passati che condizioneranno negativamente la sua permanenza in quel luogo.
Si potrebbe quasi definire un film sperimentale, ed è certamente visionario, stralunato e intenso. Non deve meravigliare più di tanto che il regista sia Elio Petri, visto che aveva diretto, tre anni prima di questo, un altro film anomalo nella sua carriera da cineasta: La decima vittima. Ma, a differenza di quella appena citata, questa è un'opera perfettamente riuscita, dove i colori vivi e la storia avvolta nel mistero la fanno da padrone; è anche un film dai risvolti sorprendenti, i cui esiti è impossibile prevedere. Ottimo, nel ruolo dell'artista pazzoide, Franco Nero; pure, se la cava molto bene, nella parte della compagna di Leonardo, l'attrice inglese Vanessa Regrave. L'ambientazione è semplicemente meravigliosa e le musiche di Ennio Morricone sono irriconoscibili, forse perché inconsuete rispetto ad altri film. Concludendo, si può senz'altro affermare che il secondo esperimento di Petri sia totalmente riuscito, e che questo film è senz'altro tra i suoi migliori.



Titolo: Un tranquillo posto di campagna
Nazione: Italia/Francia
Anno: 1968
Genere: Drammatico
Regia: Elio Petri
Cast: Franco Nero, Vanessa Redgrave, Gabriella Grimaldi, Georges Géret, Valerio Ruggeri, Madeleine Damien, Rita Calderoni, Renato Menegotto, . David Mansell, John Francis Lane, Sara Momo, Arnaldo Momo, Giulia Menin, Bruna Simionato, Graziella Simionato, Mirta Simionato, Giuseppe Bello, Camillo Besenzon, Marino Biagiola, Otello Cazzola, Onofrio Folli, Piero De Franceschi, Costantino De Luca, Umberto Di Grazia, Renato Lupi, Elena Vicini.
Durata: 105 minuti.

giovedì 8 novembre 2018

"Le strelle nel fosso" di Pupi Avati


Probabilmente è il primo film di Pupi Avati in cui la poesia conta più di tutto il resto; da qui in avanti il regista emiliano girerà una serie di pellicole dove il lato poetico della storia è quasi sempre prevalente, e sarà anche il miglior periodo di Avati, che evidentemente aveva acquisito e fatta sua la lezione di un grande cineasta italiano quale fu Ermanno Olmi. La storia raccontata somiglia ad una favola, ed è quella di quattro fratelli che vivono in una casa spersa nella campagna padana, insieme al vecchio padre vedovo. La moglie del patriarca morì in seguito alle fatali conseguenze dell'ultimo parto. I quattro ragazzi vivono un'esistenza primitiva, spensierata e giocosa, fino al momento in cui casualmente entra nella loro casa una ragazza che si è persa nelle vicinanze. Sia il padre che i ragazzi, inizialmente sorpresi e incuriositi, la accolgono con grande generosità, facendola divenire, col tempo, una della famiglia. Quando il vecchio padre sentirà vicina la sua fine, deciderà, col consenso della ragazza, di celebrare cinque matrimoni, facendo diventare quest'ultima, moglie di tutti i componenti della famiglia. Ma la sera delle celebrazioni accadrà qualcosa che nessuno poteva prevedere. Il film, come già detto, è arricchito da molti momenti di pura poesia e da racconti fantastici che, probabilmente, appartengono alla tradizione popolare emiliana. Il finale è enigmatico, ma fino a un certo punto. Molto belle sono le musiche di Amedeo Tommasi, perfettamente inserite nel contesto della vicenda. La regia di Pupi Avati è superlativa e gli attori principali, che sono Gianni Cavina, Lino Capolicchio, Carlo Delle Piane e Giulio Pizzirani - praticamente il gruppo caro al regista, che era già comparso e comparirà ancora per molto tempo nei suoi film -, si dimostrano più che all'altezza del compito affidatogli.

Titolo: Le strelle nel fosso
Nazione: Italia
Anno: 1978
Genere: Drammatico
Regia: Pupi Avati
Cast: Lino Capolicchio, Carlo Delle Piane, Roberta Paladini, Gianni Cavina, Giulio Pizzirani, Fernando Pannullo, Ferdinando Orlandi, Adolfo Belletti.
Durata: 105 minuti.

CITAZIONE
Tanti anni fa, viveva, in una casa isolata in mezzo all'acqua della palude, una famiglia di soli uomini. Il padre si chiamava Giove; da ragazzo aveva girato per tutta la valle a fare tabernacoli per le chiese. Aveva quattro figlioli: quattro figli soli che aveva tirato su senza l'aiuto della madre, morta la notte della grande alluvione.