Leonardo Ferri è
un pittore molto inquieto che vive a Milano e che rimane vittima di una sorta
di crisi artistica, dalla quale cerca scampo rifugiandosi in una villa
abbandonata nella campagna veneta. Qui, mentre prova a creare qualcosa di nuovo
e di diverso, viene a conoscenza di eventi passati che condizioneranno
negativamente la sua permanenza in quel luogo.
Si potrebbe quasi
definire un film sperimentale, ed è certamente visionario, stralunato e
intenso. Non deve meravigliare più di tanto che il regista sia Elio Petri,
visto che aveva diretto, tre anni prima di questo, un altro film anomalo nella
sua carriera da cineasta: La decima
vittima. Ma, a differenza di quella appena citata, questa è un'opera
perfettamente riuscita, dove i colori vivi e la storia avvolta nel mistero la
fanno da padrone; è anche un film dai risvolti sorprendenti, i cui esiti è
impossibile prevedere. Ottimo, nel ruolo dell'artista pazzoide, Franco Nero;
pure, se la cava molto bene, nella parte della compagna di Leonardo, l'attrice
inglese Vanessa Regrave. L'ambientazione è semplicemente meravigliosa e le
musiche di Ennio Morricone sono irriconoscibili, forse perché inconsuete
rispetto ad altri film. Concludendo, si può senz'altro affermare che il secondo
esperimento di Petri sia totalmente riuscito, e che questo film è senz'altro
tra i suoi migliori.
Titolo: Un tranquillo posto di campagna
Nazione: Italia/Francia
Anno: 1968
Genere: Drammatico
Regia: Elio Petri
Cast: Franco Nero, Vanessa Redgrave, Gabriella Grimaldi,
Georges Géret, Valerio Ruggeri, Madeleine Damien, Rita Calderoni, Renato
Menegotto, . David Mansell, John Francis Lane, Sara Momo, Arnaldo
Momo, Giulia Menin, Bruna Simionato, Graziella Simionato, Mirta Simionato,
Giuseppe Bello, Camillo Besenzon, Marino Biagiola, Otello Cazzola, Onofrio
Folli, Piero De Franceschi, Costantino De Luca, Umberto Di Grazia, Renato Lupi,
Elena Vicini.
Durata: 105 minuti.