martedì 16 luglio 2013

La "Nouvelle Vague"

La Nouvelle Vague è stata un'importante corrente cinematografica francese che ha apportato novità non trascurabili nell'ambito della struttura filmografica. Creata e sviluppata da autori molto differenti tra loro, la cui fonte comune era la scuola critica dei Cahiers du cinéma, visse la sua età dell'oro tra il 1959 e i primi anni sessanta, riuscendo ad attirare l'attenzione dei più illustri addetti ai lavori e ad influenzare anche cineasti di indubbio prestigio internazionale. All'inizio la critica gli fu ostile ma poi, a seguito di più profonde analisi, la "nuova ondata" diede vita ad un ricambio generazionale senz'altro rigenerativo e rivoluzionò gli schemi del cinema tradizionale, tutto ciò trattando temi nuovi e inventando personaggi bizzarri e inconsueti, avvalendosi di un linguaggio che non intendeva assolutamente rifarsi alle regole classiche. I cineasti che idearono e diressero i film più alti della Nouvelle Vague furono Claude Chabrol (1930-2010), Alain Resnais (1922), François Truffaut (1932-1984), Jean-Luc Godard (1930). Tra gli altri esponenti della corrente, Jacques Rivette (1928), Louis Malle (1932-1995), Èric Rohmer (1920-2010), Agnès Varda (1928); da ricordare che anche registi meno giovani già affermati come Rné Clément (1913-1996) e Marcel Camus (1912-1982) furono attratti dalla nuova corrente. Di seguito riporto in ordine cronologico i film più importanti del movimento usciti nel quinquennio compreso tra il 1958 e il 1963, considerato il periodo d'oro della Nouvelle Vague.



PRINCIPALI FILM DELLA "NOUVELLE VAGUE"

"Le beau Serge" di Claude Chabrol (1958).
"I cugini" di Claude Chabrol (1958).
"Ascensore per il patibolo" di Louis Malle (1958).
"Les amants" di Louis Malle (1958).
"Paris nous appartient" di Jacques Rivette (1958).
"A doppia mandata" di Claude Chabrol (1959).
"Delitto in pieno sole" di R. Clement (1959).
"Hiroshima mon amour" di Alain Resnais (1959).
"I quattrocento colpi" di François Truffaut (1959).
"Il segno del leone" di Èric Rohmer (1959).
"Orfeo negro" di Albert Camus (1959).
"Donne facili" di Claude Chabrol (1960).
"Fino all'ultimo respiro" di Jean-Luc Godard (1960).
"Le petit soldat" di Jean-Luc Godard (1960).
"Tirate sul pianista" di François Truffaut (1960).
"Zazie nel metrò" di Louis Malle (1960).
"Cleo dalle 5 alle 7" di Agnes Varda (1961).
"L'anno scorso a Marienbad" di Alain Resnais (1961).
"Jules e Jim" di François Truffaut (1962).
"La fornaia di Monceau" di Èric Rohmer (1962).
"Questa è la mia vita" di Jean-Luc Godard (1962).
"Fuoco fatuo" di Louis Malle (1963).
"Il disprezzo" di Jean-Luc Godard (1963).
"La carriera di Suzanne" di Èric Rohmer (1963).
"Landru" di Claude Chabrol (1963).
"Les carabiniers" di Jean-Luc Godard (1963).
"Muriel, il tempo di un ritorno" di Alain Resnais (1963).

lunedì 1 luglio 2013

Film da vedere: Fata Morgana

Trama: Il film è diviso in tre capitoli: "La creazione", "Il paradiso" e "L'età dell'oro" dove si susseguono sia immagini di desolazione e devastazione sia di vita, quest'ultima specialmente simboleggiata dall'acqua e dalla vegetazione.

Commento: Werner Herzog ha creato un'opera originalissima a metà tra il documentario e la poesia: si susseguono immagini tratte dai viaggi effettuati dal regista tedesco in Kenya, in Tanzania, in Guinea, nelle Canarie e nel deserto del Sahara. Queste visioni mistico-filosofiche sono accompagnate da musiche (si ascoltano brani di musica classica e canzoni) e dalla lettura di brani estratti da testi sacri (quelli del "Popul Vuh").



Titolo: Fata Morgana 
Genere: Documentario
Nazione: Germania
Anno: 1971 
Regia: Werner Herzog
Durata: 78 minuti